Cuore: l’unico muscolo da allenare per battere una donna

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Gli istruttori sportivi giocano un ruolo strategico nella vita dei ragazzi e delle ragazze che allenano. Spesso sono percepiti come figure di riferimento cui ispirarsi e a cui rivolgersi in alternativa ai propri genitori. Proprio per questa relazione speciale, gli allenatori sportivi occupano una posizione chiave nel trasmettere, oltre alle pratiche sportive, valori importanti nel campo di gioco come nella vita: l’onore, il rispetto per gli altri, la disciplina, il lavoro di squadra, la capacità di costruire rapporti rispettosi ed una identità maschile non violenta. Sono in grado, grazie al loro ruolo, di influenzare positivamente gli atteggiamenti, i comportamenti e la concezione di un modello di mascolinità diverso, lontano dallo stereotipo che vede l’uomo, “il maschio”, come dominante, aggressivo, prepotentemente vincente. Stereotipo che veicola un’ideologia di supremazia maschile sulle delle donne e su quegli uomini considerati non sufficientemente mascolini.

Cuore: l’unico muscolo da allenare per battere una donna offre agli istruttori e ai dirigenti sportivi, di entrambi i sessi, gli strumenti e le competenze di cui hanno bisogno per promuovere un comportamento rispettoso tra i loro giovani sportivi e li aiuta a riconoscere dinamiche di violenza di genere spesso sottili e nascoste, contribuendo in questo modo a prevenire l’insorgere di forme di violenza, abuso e discriminazione rivolte alle donne.

Cuore: l’unico muscolo da allenare per battere una donna prevede diverse azioni, dalla formazione specifica degli istruttori, allenatori e dirigenti delle associazioni partner, alla sensibilizzazione sui temi del contrasto alla violenza di genere, agli interventi nelle scuole. Uno dei prodotti di Cuore è il manuale, una cassetta degli attrezzi , costruita da un team di esperti ed operatori sportivi, che costituisce una guida, utile in tutti i contesti sportivi, per allenare i giovanissimi al contrasto della violenza di genere, portandoli a maturare consapevolezza sul tema delle discriminazioni legate agli stereotipi sull’identità di genere.

Il progetto è sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese (Unione delle Chiese Valdesi e Metodiste).

CUORE è sostenuto anche dal contributo di private cittadine.


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