Negozia con il Cuore: Gestire un ambiente ostile all’Allenamento
È sempre consigliabile,
quando si affronta una discussione,
tentare di incominciare da qualche fatto
sul quale si è d’accordo.
Donald Nicholl [Il pensiero contemporaneo, 1952]
I cambiamenti e le novità spesso sono percepiti come difficoltosi perché bisogna riorganizzare le cose e affrontare nuovi assetti, talvolta con qualche imprevisto.
Per certi versi l’Allenamento del Cuore può rientrare nella sfera “novità” e come tale può implicare qualche riorganizzazione della solita routine dove operi.
Potrebbe capitare che la tua comunità sportiva non colga subito i benefici dell’Allenamento del Cuore e che tu debba affrontare scambi di vedute, se non vere e proprie resistenze, alla sua introduzione.
COSA PUOI FARE?
COME PUOI MOSTRARE I NUMEROSI VANTAGGI DELL’ALLENAMENTO DEL CUORE SMORZANDO EVENTUALI CONFLITTUALITÀ?
Innanzitutto tieni a mente che essere Allenatore del Cuore è in linea con i principi etici di qualunque disciplina sportiva e con le leggi italiane ed europee contro le discriminazioni; nella Scheda no 3 del manuale ti indichiamo i riferimenti normativi a cui potrai far appello per dare forza e legittimità alla tua scelta di introdurre l’Allenamento del Cuore.
Oltre a questo ti segnaliamo alcune utili basi di tecniche comunicative e di negoziazione. Ti è familiare prepararti tecnicamente, quindi siamo sicuri che non farai troppa fatica a incuriosirti e provare ad applicare queste tecniche!
Una comunicazione può essere resa più efficace seguendo questi suggerimenti:
Fissa il tuo obiettivo prima di parlare e scegli strategicamente le parole.
Prima di incontrare la persona chiediti “cosa voglio ottenere parlando con X?”. Questa chiarezza di intento ti aiuterà ad organizzare il discorso. La sequenza di parole e di concetti che esponi influenza profondamente il tuo interlocutore e ciò può rendere le relazioni collaborative o conflittuali.
Per mettere alla prova la validità di principio, cerca di ricordare l’ultima volta che ti sei arrabbiato proprio per una parola fuori posto o detta troppo presto o troppo tardi.
Ascolta attivamente il tuo interlocutore
Sentire è diverso dall’ ascoltare! La maggior parte di noi, quando non è davvero attenta alla conversazione, tende ad ascoltare l’altro con il solo scopo di rispondergli oppure si concentra solo su alcune parti della conversazione o su alcune parole, perdendo così il senso del tutto. Questo tipo di ascolto è parziale e ti fa ascoltare l’altro per “finta”.
Ascolta il 70 per cento del tempo, parla il 30.
I vantaggi sono: prendere tempo per pensare, capire il punto di vista di chi ti sta parlando prima di argomentare, valorizzare l’interlocutore con l’ascolto senza decidere prematuramente quello che intende dire prima che lui o lei finisca di comunicare.
Fai il primo passo, ascoltando per capire l’altro e non per rispondere, la relazione ne giova e il clima si rilassa!
Predisponi il tuo linguaggio non verbale durante la conversazione
Guarda negli occhi l’altra persona (senza farla sentire inquisita), cura la tua postura in modo da esprimere solidità ed energia (senza sfidare) e adotta un’espressione del viso attenta (ma non accigliata). Questa predisposizione contribuirà a un clima “collaborativo” e ti aiuterà a mantenere la calma e la concentrazione su di te.
Come occupiamo lo spazio mentre parliamo, può influenzare positivamente il modo con cui l’altro percepisce le nostre parole!
Formula il tuo messaggio in forma specifica, concreta e chiara
Evita di formulare messaggi che contengano dei salti logici, affermazioni vaghe, intenzioni non dichiarate. Separa i fatti oggettivi dalle opinioni non dimostrabili. Esprimi un concetto per volta.
L’altro non “legge nei tuoi pensieri” perciò di’ esattamente ciò che vuoi dire!
In molte situazioni, accanto alla capacità “tecnica” del saper comunicare, altrettanto importante è il saper gestire gli atteggiamenti di fondo con cui le persone si approcciano alla conversazione i quali possono incidere significativamente sulla qualità stessa della relazione.
Per padroneggiare tale qualità relazionale può essere utile applicare le seguenti tecniche di negoziazione, da considerare in particolare quando questa è resa difficile da atteggiamenti ostili o poco collaborativi.
1- Pensa win-win (vinco io e vinci tu)
La maggior parte delle persone pensa che una negoziazione ben riuscita sia la vittoria di uno e la sconfitta dell’altro, cioè la condizione “vinco io, perdi tu” o viceversa.
Questa logica competitiva non serve in generale e, in particolare, non è utile a risolvere una situazione sfavorevole.
Molto più favorevole è il ricercare soluzioni vantaggiose per entrambe le parti, il “vinco io, vinci tu”.
Impegnati a ricercare una reciproca soddisfazione; questo permette di raggiungere un accordo rimanendo in buoni rapporti.
2- Evita di pronunciare frasi aggressive o remissive
Frasi aggressive come “lei ha torto a rifiutare l’allenamento del cuore”, “lei sbaglia a preoccuparsi di questi aspetti negativi”, “mi faccia spiegare l’allenamento del cuore e vedrà che ha torto ad opporsi”, “non sono affatto d’accordo con lei in questa decisione” oppure frasi remissive come “le rubo solo un minuto per parlarle dell’allenamento del cuore”, “spero di non annoiarla nel dirle quanto sia importante prevenire la violenza”, “spero di non disturbarla troppo nel parlarle del progetto Cuore”, “mi dispiace dirle quanto sbagliamo a non occuparci della prevenzione della violenza, sa, se dipendesse da me, lo farei da solo/a” tendono, le prime, a far chiudere l’altro [l’altro sente di doversi difendere], le seconde a dargli tutto il potere su di te [l’altro si sente autorizzato a evitare il discorso].
Se invece usi frasi del tipo “io sento che è giusto occuparsi della violenza di genere”, “ho deciso di contribuire a sconfiggere la violenza di genere per creare generazioni future migliori”, “cosa ne pensa dell’impegno alla sconfitta della violenza di genere?”, “che alternative abbiamo al non occuparci della violenza di genere?” trasmetti un senso di assertività all’altro, cioè gli fai presente chiaramente qual è la tua posizione e inviti l’altro a fare altrettanto.
Dai sempre all’altro la possibilità di essere responsabile e libero delle sue azioni.
3- Scindi la persona dal problema
Se ti approcci alla conversazione pensando “devo affrontare una persona insensibile al tema” nella tua mente stai fondendo insieme “persona” e “problema” perché il tuo “problema” è introdurre l’allenamento del cuore e non risolvere l’insensibilità di quella persona. Nella tua conversazione tieni l’attenzione sul tuo problema/obiettivo e non su quello dell’altro.
Se fondi le due cose [introdurre l’allenamento del cuore e l’insensibilità della persona] farai fatica a mantenere la conversazione focalizzata sul tuo obiettivo e potresti facilmente scivolare nella presa di posizione “vinco io, perdi tu” che in pratica si traduce in una guerra per dimostrare all’altro, l’errore di “essere insensibili”.
Tralascia le prese di posizione e trova invece i vantaggi reciproci.
4- Ricorda che il dirigente, il collega o il genitore sta inseguendo un proprio obiettivo opponendosi: cerca di capire qual è e cosa vuole “difendere”
Il modo più efficace per scoprire i loro interessi (ed anche i tuoi) è chiedersi e chiedere: “perché?”.
Metti in evidenza quello che c’è in comune e, se non trovi niente, chiediti “cosa c’è di buono in quello che ha detto?”.
Procedi con le domande: cerca di non comunicare la “tua” soluzione, parafrasa il problema che la persona ti ha appena comunicato e cerca di far impegnare l’altro nella ricerca di una soluzione.
Perché è l’altro che deve trovare la soluzione?
Perché tu stai proponendo un’attività che risponde all’applicazione della Costituzione Italiana, di trattati internazionali, di un diritto espresso in leggi regionali e in codici etici sportivi italiani e stranieri.
Mostra i vantaggi che si otterranno, sii flessibile nelle proposte, trova comportamenti e soluzioni alternative.
Permetti all’altro di salvarsi la faccia perché, spesso, per molte persone, niente è peggio che ammettere di avere torto!
5- Non rispondere alle provocazioni
Se nel processo di negoziato il tuo interlocutore ti critica gratuitamente, dice cose faziose, scherza in modo pesante su un tuo lato debole, banalizza il tuo punto di vista, non cadere nella trappola di rispondere per le rime.
Se alle provocazioni rispondi con altrettante provocazioni, si arriverà al litigio.
Spiazza il tuo interlocutore con una domanda che lo riporti sul tema che stai affrontando, per esempio: “quindi mi stai dicendo che (cita l’insulto/scherzo/ la scomoda verità). Cosa c’entra con il promuovere il progetto Cuore e occuparci della violenza sulle donne?”.
Provocare è solo uno dei tanti modi di evitare il confronto e far arenare i cambiamenti. Distanziati da questo atteggiamento e sii saldo nel tuo obiettivo!
Dopo questa pillola, la tua valigetta degli attrezzi per preparare l’avvio dell’Allenamento del Cuore è completa!
Dalle prossime pillole entreremo nel vivo del programma di formazione vero e proprio.